Di cosa parliamo quando parliamo di morte? di Marina Sozzi
/
2 Commenti
Per capire il nostro specifico modo di confrontarci con il morire e con la perdita, dobbiamo smettere di lanciare anatemi, sussumendo tutto quanto è diverso dal passato sotto il cappello della negazione, del tabù, o della rimozione della morte.
Mi sta molto a cuore la vostra opinione.
Su TikTok il lutto diventa narrazione, di Davide Sisto
Davide Sisto ci racconta il lutto sui social network: dai due, tre post su Facebook, per ricordare il proprio caro defunto, alla narrazione esposta man mano per giorni, mesi, addirittura anni su TikTok. Sarà curioso capire quale sarà l’impatto di questa metamorfosi. Voi cosa ne pensate?
L’importanza della gentilezza, di Cristina Vargas
La gentilezza si esprime attraverso gesti come salutare la persona malata con un sorriso; ascoltare con attenzione le sue parole; fare domande più ampie rispetto alla mera anamnesi clinica o al monitoraggio dei sintomi; mostrare interesse; avere pazienza. Pensate che il concetto di gentilezza sia utile per riflettere sulla cura? Avete esperienze di pianificazione condivisa delle cure, da curanti o da pazienti? Attendiamo, come sempre, il vostro contributo.
Come si parla di suicidio sui social network? di Davide Sisto
Se proviamo a osservare con più attenzione i contenuti che si celano dietro gli hashtag su TikTok, cogliamo il tentativo generale di parlare di suicidio evitando il più possibile luoghi comuni o stereotipi. In particolare, dai racconti di coloro che dicono di aver pensato di togliersi la vita o di aver tentato di farlo, senza riuscirci, emerge il desiderio di non cercare facili nessi di causa-effetto, ritenuti perlopiù consolatori. Voi che ne pensate?
La morte è un evento naturale? di Marina Sozzi
Ha ancora senso parlare di "morte naturale"? Non dovremmo, in accordo con la filosofia e la prassi delle cure palliative, riconoscere che la morte è un evento culturale? Che ne pensate?
I gruppi “condotti” di supporto al lutto: una risorsa nel lutto complicato, di Cristina Vargas
A partire dalla propria esperienza personale, Cristina Vargas ci parla di cosa sono e di come funzionano i gruppi di sostegno al lutto condotti da uno psicoterapeuta. Cosa ne pensate di questo strumento di aiuto? Avete avuto esperienze in merito?
La dimensione sociale del morire: l’esempio virtuoso del Kerala, India, di Marina Sozzi
In India, nello stato del Kerala, è in corso un interessante esperimento, quello di coinvolgere le comunità nella cura di morenti e persone in lutto. Credete che si tratti di un'esperienza esportabile? Attendiamo i vostri interessanti commenti, come sempre.
La tanatologia nei percorsi universitari, di Davide Sisto
Davide Sisto narra la sua esperienza di insegnamento della tanatologia all'Università di Torino. E rileva una notevole curiosità, dopo una fase di spaesamento, che ha indotto molti studenti a chiedere la tesi su temi tanatologici. Che ne pensate? Pensate sia opportuno inserire insegnamenti come questi all'università?
La memoria delle vittime di femminicidio, di Cristina Vargas
In questo articolo Cristina Vargas esplora il ruolo della scultura, della performance e di altre manifestazioni artistiche dedicate alla memoria delle donne vittime di femminicidio, nella costruzione di una rappresentazione sociale della violenza di genere, un fenomeno che fino a pochi decenni fa non aveva nemmeno un nome proprio. E voi che opinione avete su questi nuovi linguaggi di commemorazione?
Il modello delle cure palliative è vincente? di Marina Sozzi
L'ultimo sondaggio sulle cure palliative, del 2023, ci dice che la conoscenza e l'opinione che gli italiani ne hanno è molto migliorata. Non è una buona ragione per sedersi sugli allori, ma questi dati ci permettono di misurare il percorso fatto, e di continuare con maggior fiducia il lavoro di sensibilizzazione dei cittadini e di formazione dei medici. Che ve ne pare?